3.4.3 Il Problem Solving
Il PROBLEM SOLVING: è una tecnica metacognitiva che permette all’alunno di prendere consapevolezza del problema e di controllarne le modalità
È suddiviso nelle seguenti fasi:
1. Identificazione e analisi del problema:
Agli studenti viene chiesto di esporre quelli che a loro parere sono i problemi che vivono all’interno della loro classe.
Metodologia:
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Viene richiesto di scrivere su biglietti anonimi o attraverso lo svolgimento di un tema i problemi vissuti all’interno della classe.
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I problemi possono emergere spontaneamente durante la discussione
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Tra i vari problemi proposti viene effettuata una graduatoria per individuare quello che si desidera affrontare per primo (votazione per preferenza)
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Esempi: prese in giro, offese, minacce, picchiare, dispetti, relazione con i docenti, disturbo della lezione, danno o furto di materiale personale, esclusione dai giochi, giochi aggressivi, rivelare segreti personali.
2. Definizione del problema:
Metodologia:
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Un modo per chiarire il problema è quello di scomporlo nei suoi elementi costitutivi, descrivendolo in termini concreti e verificabili
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A tale scopo può risultare utile individuare una situazione esemplificativa tratta dall’esperienza individuale, cercando di definirla nel modo più specifico e concreto possibile (Qual è la situazione in cui il problema si manifesta? Dove? Quando? Con chi?)
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Esempi: “disturbo durante la lezione” ---> chiacchiericcio generale della classe; alcuni compagni si alzano dal banco e infastidiscono
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Esempi: “mancanza di rispetto tra i compagni” ---> picchiare, danneggiare il materiale, prendere in giro
3. Individuazione di possibili soluzioni
Metodologia:
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Evitare di valutare in modo negativo le idee presentate (clima di partecipazione non giudicante)
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Avere l’accortezza di definire il problema e gli obiettivi che si vogliono raggiungere all’inizio dell’attività e ogni volta ciò si renda necessario
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Fornire a tutti i partecipanti la possibilità di intervenire
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Offrire stimoli e suggerimenti quando si presentano delle interruzioni
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Problema: Studenti delle altre classi che durante la ricreazione nascondono il materiale e scrivono parolacce sui libri.
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Soluzioni:
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Perizia grafologica;
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Telecamere;
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Nascondere un compagno in classe;
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Fare turni di guardia;
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Installare un sistema di allarme;
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Mettere delle trappole;
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Registratore audio nascosto;
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Chiudere a chiave la porta;
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Mettere di guardia la direttrice;
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Mettere del filo spinato;
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Mettere dei raggi infrarossi;
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Nascondere gli oggetti.
4. Scelta della soluzione migliore
Metodologia:
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Elencare per ogni soluzione tutte le conseguenze possibili;
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Soppesare per ogni soluzione vantaggi e svantaggi
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Esempio:
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Problema: chiacchierare durante la lezione
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Soluzione: sospendere chi chiacchiera
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Vantaggio: Riuscire a seguire la lezione
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Svantaggio: bisognerebbe applicarla troppe volte, si perdono le lezioni e si rimane indietro, bisogna fare troppi compiti a casa, si viene sgridati dai genitori.
5. Piano d’azione:
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A seconda del tipo di soluzione individuata, l’attuazione può essere preparata:
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Utilizzando il role play
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Facendo cartelloni che ricordano le regole di comportamento individuate
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Coinvolgendo l’insegnante
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Nominando un responsabile
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Esempio:
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Problema: ricevere offese
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Soluzione: far finta di niente (tra rispondere a tono, parlare per capire il perchè, alzare le mani, dirlo ai professori)
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Come si fa a far finta di niente?
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Esprimo disprezzo guardando negli occhi chi mi offende e poi mi giro
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Mi giro dall’altra parte come se non avessi sentito
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Faccio un sorrisino ironico e mi allontano
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Guardo con indifferenza chi mi offende e continuo a fare quello che facevo prima
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Role play
6. Valutazione:
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Giro di opinioni
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Raccolta di auto osservazioni
Gli obiettivi:
• imparare a risolvere i problemi in gruppo
• incrementare i comportamenti prosociali
• migliorare il clima di classe e le relazioni tra pari
• rendere i ragazzi stessi “agenti di cambiamento”, facendo leva sulle loro naturali abilità di dare aiuto ai coetanei
• migliorare l’apprendimento e il rendimento scolastico
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