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3.4.2 Lavoro Cooperativo

IL LAVORO COOPERATIVO: la cooperazione soddisfa il bisogno di sicurezza dell’individuo e in modo particolare crea situazioni di confronto e di discussione finalizzate alla soluzione creativa di problemi, al miglioramento del clima di classe e a un apprendimento efficace e produttivo.

Attività: apprendimento cooperativo

Obiettivi: imparare a lavorare insieme, migliorare le relazioni tra pari, migliorare il rendimento scolastico.

 

Realizzazione: i ragazzi suddivisi in gruppi di 4 leggono e imparano insieme un argomento di studio (storia, geografi a, scienze, ecc.). Nel piccolo gruppo si legge il testo, ogni alunno individua le parole o i concetti che non conosce e cerca di comprenderli con l’aiuto dei compagni. A turno ciascuno prova a ripetere agli altri quello che ha capito.

 

Variante: i ragazzi, vengono suddivisi in gruppi da 4/5 alunni; ciascun gruppo approfondisce un aspetto diverso di uno stesso argomento (es. Regione Lazio: un gruppo approfondisce l’aspetto fisico del territorio, uno l’economia della regione, uno usi e costumi, ecc.). Ogni componente, con l’aiuto dei compagni, deve leggere ed imparare l’argomento che gli è stato assegnato. Alla fine di questa prima fase di lavoro, vengono costituiti dei gruppi misti, in cui è presente almeno un “esperto per ogni aspetto approfondito (ogni gruppo, pertanto, sarà composto da un alunno che ha studiato l’aspetto fisico, da un altro che si è occupato dell’economia, da un altro ancora che ha approfondito gli usi e costumi, ecc.). Ciascuno diventa quindi responsabile non solo del proprio apprendimento, ma anche di quello degli altri, dato che, nel nuovo gruppo, dovrà spiegare ciò che ha precedentemente imparato.

 

Consigli per la realizzazione:

• definire con precisione i tempi di lavoro

• organizzare lo spazio per evitare che vi siano interferenze tra i vari gruppi

• non fare gruppi troppo numerosi per evitare la confusione e la scarsa produttività durante il lavoro

• se nella classe ci sono più bulli evitare di inserirli nello stesso gruppo di lavoro ma dividerli. Affiancare il bullo a compagni che non sono soggetti alla sua influenza negativa e hanno un buon livello di autostima e di assertività

• se nella classe c’è un bambino che spesso subisce prepotenze, evitare di farlo lavorare nello stesso gruppo del bullo, ma affiancarlo a compagni più tranquilli, con cui si trova bene, che possano aiutarlo ad acquisire sicurezza e autostima

• suddividere i compiti all’interno di ogni gruppo in modo da facilitare l’equa partecipazione di tutti.