3.4 Le tecniche per intervenire
Per quanto riguarda la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo, occorre riflettere sul fatto che non è strettamente necessario proporre attività cosiddette “speciali” (percorsi cioè che si possono realizzare una tantum e limitatamente nel tempo); vi sono infatti attività curriculari e strategie didattiche abitualmente adottate dagli insegnanti che permettono di raggiungere obiettivi non solo cognitivi ma anche educativi, in quanto, per le loro modalità di realizzazione, favoriscono nei ragazzi la maturazione di stili relazionali positivi e di abilità prosociali.
Da ciò ne consegue che tali attività diventano lo strumento di prevenzione privilegiato poiché:
• coinvolgono contemporaneamente l’intera classe (o bambini di classi diverse);
• possono essere proposte con una certa continuità durante l’anno scolastico.
Queste attività sono state pensate per coinvolgere nell’intervento di prevenzione l’intera classe con un riguardo particolare per i target e con l’intento di sensibilizzare i soggetti potenzialmente positivi ma spesso indifferenti e apatici verso le sorti dei compagni più deboli, alunni cioè non direttamente implicati in episodi di bullismo nel ruolo di target o prevaricatore, ma che agiscono in parallelo al bullo come sostenitori passivi o osservatori indifferenti. Accanto ai due principali “attori” del bullismo, infatti, vi sono individui non direttamente coinvolti ma che con il loro atteggiamento di indifferenza favoriscono il perpetrarsi del fenomeno: sono i cosiddetti esterni ovvero quella “maggioranza silenziosa” che, pur non approvando le prepotenze, di fatto le tollera e non interviene a difesa della vittima per paura di ritorsioni o per conservare la sua tranquillità.
L’obiettivo è quello di proporre attività che valorizzino i coetanei come “agenti di cambiamento” facendo leva sulle risorse positive della classe e sulla naturale capacità dei ragazzi di provare empatia per i compagni in difficoltà.
3.4.1 Il Role Playing
Role Playing significa, letteralmente, gioco dei ruoli. Si tratta di una rappresentazione drammat...
3.4.2 Lavoro Cooperativo
IL LAVORO COOPERATIVO: la cooperazione soddisfa il bisogno di sicurezza dell’individuo e in modo ...
3.4.3 Il Problem Solving
Il PROBLEM SOLVING: è una tecnica metacognitiva che permette all’alunno di prendere consapevolezz...
3.4.4 Il Mentoring
Molti di noi hanno sperimentato nella propria giovane età un incontro speciale, con una figura ad...
3.4.5 L'operatore amico
Il modello dell’operatore amico prevede l’attivazione nella classe di un piccolo gruppo di compag...
3.4.6 La mediazione
LA MEDIAZIONE tra pari consiste in un metodo strutturato di gestione e risoluzione delle difficol...
3.4.7 Le life skills
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 1993 ha pubblicato il documento “Life skills edu...
3.4.8 Sociogramma
Uno strumento utile ed efficace per analizzare le relazioni all’interno di un gruppo classe è il ...