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6.1 Consigli per insegnanti

La scuola è uno dei luoghi più significativi nell’esperienza quotidiana dei ragazzi: la quantità di ore che vi trascorrono, l’importanza di ciò che vi apprendono, la qualità delle relazioni sociali che in essa costruiscono fanno si che questo luogo influenzi il percorso di crescita di ogni ragazzo. 

Dal punto di vista scolastico è fondamentale che gli insegnanti: 

  • abbiano un’adeguata informazione e formazione sul fenomeno; 
  • siano propensi al confronto e al dialogo con i ragazzi; 
  • attuino un’osservazione attenta dei comportamenti tenuti in aula; 
  • sottolineino l’importanza della cooperazione tra scuola e famiglia; 
  • impongano il rispetto delle regole senza tollerare in alcun modo le forme di violenza;
  • predispongano attività che siano necessarie a far conoscere il fenomeno anche tra i ragazzi; 
  • attuino interventi necessari al benessere dei target, ma anche dei giovani che commettono atti di bullismo. 

Obiettivo principale degli insegnanti sarà inoltre, quello di potenziare nei ragazzi le abilità non solo cognitive, ma anche sociali, con particolare attenzione all’alfabetizzazione emotiva e allo sviluppo della consapevolezza empatica, necessaria per entrare in relazione con gli altri e riuscire a codificare le loro emozioni. Dovranno inoltre sensibilizzare gli alunni sul fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, cercando di promuovere percorsi mirati attraverso i quali riuscire a trasmettere l’importanza della conoscenza dei messaggi verbali e non verbali, che si trovano alla base della comunicazione quotidiana tra le persone. All’interno della scuola dovrà essere istituita una rete di operatori, un team di supporto che abbia un referente principale, che si occuperanno: 

❖ di formare i docenti; 

❖ organizzare specifici incontri con i genitori e con i ragazzi, nel quale dibattere anche su temi di legalità, di gestione delle relazioni e dei conflitti; 

❖ definire le regole da attuare all’interno dell’istituto anche in merito all'utilizzo dei cellulari a scuola 

❖ somministrare questionari ad alunni e genitori per valutare il loro livello di conoscenza del fenomeno; 

❖ monitorare e supervisionare i comportamenti all’interno della scuola; 

❖ contattare le Autorità Giudiziarie o i servizi territoriali qualora sussista la necessità di farlo. 

La qualità del dialogo così come l’autorevolezza delle figure del mondo scolastico sono elementi che possono facilmente giocare a favore delle azioni di protezione da intraprendere in favore degli studenti: è importante quindi che qualora gli insegnanti vengano a conoscenza di comportamenti o episodi di bullismo cerchino tempestivamente di arginarli, poiché tali azioni se non ridimensionate in tempi brevi possono poi reiterarsi e perdurare nel tempo. Sarà necessario avere sensibilità e attenzione non soltanto verso i target di tali violenze, ma anche verso i bulli, considerati soggetti in difficoltà e alunni più a rischio. Conflittualità lievi o acute che possono verificarsi tra coetanei, possono facilmente diventare azioni di prepotenza e prevaricazione reiterate e attuate anche via internet, con gravi effetti di amplificazione per le vittime, per questo è importante che vengano attuati interventi che coinvolgano anche i ragazzi non direttamente interessati affinché in essi non si verifichi una progressiva desensibilizzazione della sofferenza, un appiattimento dell’empatia e un contagio sociale che favorisca l’imitazione da parte loro dei comportamenti scorretti tenuti dai bulli. 

Si dovrà attuare dunque una politica scolastica integrata che sia finalizzata a progettare modalità di intervento che prendano in considerazione:

  • Il gruppo dei pari: ricoprono un ruolo fondamentale (da chi sostiene e aiuta il soggetto che commette atti di bullismo, a chi difende la vittima o resta indifferente). I loro comportamenti possono radicalmente modificare la situazione in un modo o nell’altro. Osservare le dinamiche all’interno del gruppo consente di comprendere con più accuratezza le situazioni di conflitto che possono essere presenti e progettare di conseguenza attività ed interventi mirati ad arginarli creando conseguentemente, un clima più cooperativo e collaborativo all’interno della classe. 
  • La cultura della scuola: si riferisce all’insieme delle regole vigenti all’interno dell’istituto, al clima generale della classe e della scuola. Un ambiente che punisce ogni forma di prevaricazione e di violenza, tende ad influenzare e condizionare il comportamento dei ragazzi che lo frequentano. 
  • La comunità con i suoi valori: comportamenti aggressivi, arroganti, furbi e prevaricatori possono essere incoraggiati anche da determinati modelli culturali, presenti nei media e praticati nell’ambiente scolastico. 
  • La relazione educativa tra insegnanti e alunni: è fondamentale favorire un dialogo con gli studenti ed instaurare un clima disteso all’interno della classe che possa anche migliorare conseguentemente l’apprendimento da parte degli allievi. 
  • Il rapporto con le famiglie: instaurare un rapporto di collaborazione e fiducia reciproca che abbia come unico obiettivo quello del benessere dei ragazzi. 

Nello specifico la scuola dovrà: 

▪ Responsabilizzare insegnanti e studenti ad intervenire quando si verificano situazioni difficili. 

▪ Formulare un sistema di regole che sia palesemente contro ogni forma di prevaricazione e violenza. 

▪ Favorire incontri fra insegnanti e genitori anche attraverso l’organizzare di giornate di incontro e di dibattito. 

▪ Organizzare e promuovere gruppi di studio di insegnanti per lo sviluppo di un buon clima scolastico. 

▪ Attuare percorsi mirati allo sviluppo della consapevolezza dei messaggi verbali e non verbali alla base della comunicazione quotidiana con gli altri. 

▪ Mettere a disposizione dei ragazzi spazi attrezzati e adeguati per la ricreazione e le varie attività scolastiche. 

▪ Condividere con esperti le eventuali problematiche. 

Nello specifico l’insegnante dovrà​: 

● Essere disponibili al dialogo: molto spesso i ragazzi non hanno il coraggio di aprirsi e raccontare ciò che accade o ciò che li turba. E’ fondamentale che percepiscano gli insegnanti come un punto di riferimento, di ascolto e di accoglienza. 

● Lavorare sulla conoscenza e il riconoscimento delle emozioni cercando di evidenziare l’importanza dell’empatia come fattore principale alla base delle interazioni. 

● Migliorare le competenze relative alle social skills, capacità che ci permettono di comunicare e interagire con le altre persone, non solo in maniera diretta e verbale ma anche attraverso i gesti e il linguaggio del corpo.

● Porre attenzione alle dinamiche tra gli allievi; supervisionarli durante l’intervallo e nell’orario di mensa. 

● Favorire un clima nel quale i ragazzi possono confrontarsi apertamente, senza paura del giudizio, in cui sia possibile una soluzione pacifica dei problemi, e in cui venga favorita l'accettazione dell'altro, l'accoglienza, la cooperazione, la solidarietà. 

● Somministrare questionari all’interno del gruppo classe per verificare la conoscenza del fenomeno. 

● Fissare e far rispettare le regole fornendo chiarimenti in merito alle stesse, elogi e sanzioni ad esse collegate. E’ importante non sottovalutare i comportamenti aggressivi che si manifestano evitando di lasciar passare le umiliazioni e le sopraffazioni, a danno di alcuni ragazzi più deboli, come atteggiamenti “normali”. 

● Promuovere un apprendimento cooperativo e collaborativo. 

● Evitare forme di controllo esagerate ed eccessive che intimoriscano gli alunni: è bene cercare piuttosto di instaurare un dialogo costruttivo con loro attuando quando serve, un approccio diretto, fermo e deciso che miri alla risoluzione dei problemi. 

● Evitare di usare un linguaggio violento e particolarmente aggressivo, sottovalutare o banalizzare episodi particolarmente aggressivi o situazioni di disagio che vengono manifestate dai ragazzi, mantenere il silenzio o la segretezza su quanto emerso. Colloqui approfonditi con i bulli, le vittime e con i genitori degli studenti, attività che mirino allo sviluppo dell’assertività, favoriscano un miglioramento dell’autostima, incrementino le capacità di negoziazione, migliorino le competenze per affrontare i pregiudizi, tendano a insegnare come controllare la rabbia e gli impulsi, rappresentano le diverse possibili azioni mirate al singolo soggetto, ​che hanno l’obiettivo di cercare di modificare il comportamento degli studenti interessati e arginare dunque la problematica manifestata.