5.3 Progettazione Universale per l'apprendimento
Nella progettazione di programmi di prevenzione del bullismo inclusivi può rivelarsi utile analizzare alcune le esigenze speciali degli studenti con disabilità per garantire che il programma sia "adatto allo scopo". In molti casi, ci sarà bisogno di adattamenti o modifiche (Sipal, 2013).
L’attuazione di un programma antibullismo che si estenda anche a bambini o giovani con disabilità, comporterà la pianificazione di attività integrative nell’ambiente scolastico. Gli insegnanti avranno un ruolo chiave nella comprensione dei loro studenti, con un approccio che enfatizzi l'empowerment. Gli insegnanti collaborano con gli alunni nello sviluppo di programmi antibullismo coinvolgenti e appropriati all'interno dei loro contesti scolastici.
Uno strumento è la Progettazione Universale per l’Apprendimento (PUA: CAST, 2018), un approccio all’insegnamento finalizzato ad offrire pari opportunità di successo a tutti gli studenti.
Il principio fondamentale della PUA è che non esiste uno studente “medio” e che, anzi, ogni individuo impara in modo diverso sulla base di molteplici fattori: fisici, emotivi, comportamentali, neurologici e culturali. Scopo della PUA è dunque quello di migliorare l'esperienza educativa di tutti gli studenti introducendo metodi più flessibili di insegnamento e valutazione e dando vita a lezioni realmente inclusive che si adattino a tutte le tipologie di studenti.
In altre parole, la PUA promuove l’utilizzo di una varietà di metodi di insegnamento allo scopo di rimuovere qualsiasi ostacolo all’apprendimento e fare in modo che gli studenti imparino nelle modalità con cui si trovano più a loro agio.
Invece di una soluzione valida per tutti, i corsi progettati con la PUA offrono quindi ampia flessibilità. Questo è importante perché il processo di apprendimento avviene in modo estremamente diverso da una persona all’altra. Ogni studente ha infatti specifiche modalità di coinvolgimento, specifici metodi di acquisizione delle informazioni e diversi mezzi di espressione con cui dimostrare ciò che ha imparato.
Mentre alcuni si divertono a leggere un testo, altri imparano facendo; mentre alcuni preferiscono completare le attività manualmente, altri preferiscono usare materiali didattici digitali; etc.
La Progettazione Universale per l’Apprendimento (PUA) consente di:
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fare affidamento su una struttura studiata per ridurre le barriere all’apprendimento;
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fare in modo che gli studenti abbiano tutto ciò di cui hanno bisogno per raggiungere gli obiettivi di apprendimento;
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presentare le informazioni in modi che si adattano allo studente, invece di chiedere allo studente di adattarsi ai contenuti forniti;
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aumentare il coinvolgimento di tutti gli studenti;
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rendere gli studenti più consapevoli e sicuri.
Si basa su 3 principi fondamentali:
1. Fornire molteplici mezzi di coinvolgimento
Diversi studi confermano la stretta connessione tra processi cognitivi e sistemi motivazionali. Uno studente motivato comprende i motivi per cui dovrebbe imparare ciò che sta imparando e ne riconosce la rilevanza. Tuttavia, un unico mezzo di coinvolgimento non è adatto a tutti gli studenti in ogni contesto. Eccoti, quindi, alcuni spunti per fornire più opzioni per il loro coinvolgimento:
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dai allo studente la possibilità di fare delle scelte. Ad esempio, scelte su come l’obiettivo di apprendimento potrà essere raggiunto oppure sugli strumenti e i supporti da utilizzare;
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evidenzia l’utilità e la rilevanza che l’argomento trattato ha per lo studente;
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riduci al minimo le potenziali minacce e distrazioni nell’ambiente di apprendimento;
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crea un clima di accettazione e supporto;
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favorisci la collaborazione;
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fornisci attività che consentano la partecipazione attiva degli studenti e la sperimentazione;
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sottolinea il ruolo dell’impegno e della pratica piuttosto che dell’intelligenza o dell’abilità come fattori di successo;
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fornisci feedback continui che incoraggino la perseveranza più che la competizione;
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gestisci adeguatamente la frustrazione o il senso di inadeguatezza degli studenti (ad esempio, quando riscontrano difficoltà nell’apprendimento o patiscono il confronto con gli altri studenti).
2. Fornire molteplici mezzi di rappresentazione
Fornire agli studenti diversi modi per assimilare i contenuti (libri di testo, video, file audio, etc.) consente loro di scegliere i materiali che più si adattano alle loro esigenze, favorendone il successo didattico.
Questo è utile non solo per gli studenti con disabilità, ma anche per tutti gli studenti, poiché ognuno differisce nel modo in cui percepisce, conserva ed elabora le informazioni. Per ulteriori approfondimenti su questo tema, leggi anche Stili di apprendimento: come imparano i tuoi studenti?
A tal fine, ti consigliamo di:
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offrire modi per personalizzare la fruizione dei materiali (ad esempio, dando la possibilità di modificare la dimensione di testo, immagini e grafici; regolare il contrasto e i colori utilizzati; regolare il volume o la velocità del parlato; etc.);
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offrire alternative ai materiali audio (ad esempio, fornendo trascrizioni scritte, sottotitoli, analoghi visivi, etc.);
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offrire alternative ai materiali visivi (ad esempio, fornendo descrizioni testuali o parlate, oggetti fisici e modelli, spunti uditivi, etc.);
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fornire glossari, vocabolari e strumenti che aiutino gli studenti a comprendere espressioni arcaiche, slang, simboli complessi;
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evidenziare o enfatizzare gli elementi chiave dei materiali forniti;
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evidenziare le abilità apprese in precedenza che possono essere utili per la comprensione dei nuovi argomenti trattati;
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suddividere le informazioni in elementi più piccoli;
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fornire supporti per la memorizzazione e il trasferimento dei contenuti appresi.
3. Fornire molteplici mezzi di espressione
Una volta che gli studenti hanno acquisito le informazioni, è tempo per loro di esprimere e mostrare ciò che hanno imparato. Come?
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Metti a disposizione diverse forme di verifica affinché gli studenti possano esprimere ciò che hanno appreso nelle modalità ad essi più congeniali (ad esempio, potrebbero scegliere se sostenere un test scritto o fare una presentazione orale o, ancora, svolgere un lavoro di gruppo);
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offri agli studenti la possibilità di scegliere tra diversi metodi di valutazione;
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incorpora tecnologie che facilitino la comunicazione e la partecipazione;
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fornisci alternative di interazione con i materiali didattici;
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ottimizza l’accesso a strumenti e tecnologie assistive (ad esempio, fornisci comandi da tastiera alternativi per l’azione del mouse).
(Fonte immagine: https://udlguidelines.cast.org/binaries/content/assets/udlguidelines/udlg-v2-2/udlg-graphicorganizer-v2-2-italian-nonumbers.pdf )
Sistemi di comunicazione alternativi e aumentativi (CAA):
I sistemi di Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) sono forme di espressione diverse dalla lingua parlata, che mirano ad aumentare (aumentantative) e/o a compensare (alternative) le difficoltà di comunicazione e di linguaggio verbale di molte persone con disabilità.
La comunicazione e il linguaggio sono essenziali per ogni essere umano, affinché possa interagire con le altre persone, possa apprendere, divertirsi e partecipare alla società. Oggi, grazie a questi sistemi, nessuno può essere escluso a causa delle difficoltà con il linguaggio orale. Per questo motivo, ogni persona, che si tratti di bambini, adolescenti, adulti o anziani, che per qualsiasi motivo non hanno acquisito o hanno perso il livello di lingua parlata necessario per comunicare in modo soddisfacente, devono usare un sistema di CAA.
Tra le ragioni per rendere necessario l’uso di un sistema di CAA, troviamo la paralisi cerebrale (PC), la disabilità cognitiva, i disturbi dello spettro autistico (ASD, in lingua inglese), le patologie neurologiche come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), la sclerosi multipla (SM) o il morbo di Parkinson, le distrofie muscolari, i traumi cranio-encefalici, le afasie o le pluridisabilità di diversi tipi, per citarne solo alcune.
I sistemi di Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) non sono incompatibili, ma complementari alla riabilitazione del linguaggio naturale, in quanto possono favorire la sua acquisizione ogni volta che ciò è possibile. Così, non dovreste esitare a introdurli in tenera età, non appena osservate difficoltà nello sviluppo del linguaggio orale, o subito dopo qualsiasi incidente o malattia che dovesse averlo danneggiato. Non esiste alcuna evidenza scientifica che l’uso della CAA inibisca o interferisca nello sviluppo o nel recupero del linguaggio verbale. (Fonte: CTS)